Il Castello di Gallipoli
Il castello sorge nella parte orientale di Gallipoli, all’inizio della città vecchia. Realizzato al di sopra di precedenti fortificazioni di epoca romana, fu ristrutturato più volte, la prima delle quali nel corso del XIII secolo. Subì ingenti modifiche fino al XVII secolo.
Quasi completamente circondato dal mare, attualmente ospita una mostra d’arte permanente che ha come tematica principale la storia della città e quella della produzione dell’olio.
La Storia del Castello
Quasi totalmente circondato dal mare, il castello si erge di fianco al ponte che unisce la città vecchia e quella nuova, situata sulla terraferma.
Le prime notizie di Gallipoli e del suo castello risalgono al 265 a.C. Nel V secolo, la struttura fortificata romana fu gravemente danneggiata dagli invasori, Vandali e Goti in primis. La fortezza rimase inutilizzata fino all’epoca bizantina, quando venne ristrutturata e adibita a deposito di armi e di derrate alimentari.
Nel 1071, l’edificio fu occupato dai Normanni, nonostante versasse in pessime condizioni. Nel 1200 fu fatto restaurare da Federico II di Svevia e, appena un secolo dopo, venne ulteriormente modificato e ampliato dagli Angioini.
Tuttavia, le modifiche più evidenti furono quelle apportate a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Il castello fu isolato mediante la creazione di un fossato e affiancato dalla torre del Rivellino. Quest’ultima, progettata dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, fu collocata in posizione leggermente avanzata rispetto al resto dell’edificio. Il suo scopo era difendere l’unica via d’accesso alla città.
La fortezza non subì ulteriori modifiche fino alla fine dell’Ottocento.
Come si presenta attualmente
La fortezza angioina aveva una pianta quadrangolare. In seguito, gli aragonesi decisero di aggiungervi un recinto fortificato dotato di torri di forma cilindrica, collocate nei quattro angoli. Col passare del tempo, anche il ponte levatoio in legno fu sostituito da un ponte in muratura. Inoltre, il mercato coperto realizzato proprio davanti alla facciata del castello ne causò l’occultamento.
Oggi, il castello poggia su una base quadrangolare, scandita da quattro torri poste negli angoli. Ogni torre è ornata da una serie di piccoli archi situati nella parte superiore.
La quinta torre, detta Rivellino, appare isolata in mare. Quest’ultima ha una forma leggermente diversa dalle torri di guardia. Si presenta, infatti, più larga e bassa delle altre, oltre che collocata in posizione avanzata rispetto alla cinta muraria. Al suo interno sono ancora presenti i cannoni e le catapulte originali.
Le sale interne del castello, invece, sono caratterizzate da splendide volte a crociera e a botte e sono unite tra loro da cunicoli e camminamenti davvero suggestivi.
La Mostra Permanente
Attualmente, una parte delle sale che compongono il castello, ospita una mostra permanente che illustra la storia della città dalla sua fondazione ad oggi.
Un’intera sezione è dedicata alla produzione dell’olio, che permise a Gallipoli, intorno al XVI secolo, di diventare famosa in tutto il continente europeo. La mostra occupa diverse sale e alcuni spazi esterni, offrendo ai visitatori la possibilità di intraprendere un magnifico viaggio a ritroso nella Gallipoli che fu.
Il castello angioino fu restaurato e riaperto al pubblico nel 2014. Oltre alla visita della mostra permanente e degli spazi esterni, alcuni dei quali offrono panorami interessanti sulla città e sul mare, è fondamentale soffermarsi su alcuni dettagli architettonici di grande rilevanza artistica, tra cui quelli presenti nella Sala Ennagonale, nelle Sale Circolari, nel Matroneo e sull’Arco Tudor.